Contratto di comodato: che cos’è?

03/05/2024

CONTRATTO DI COMODATO: CHE COS’E’? ATTENZIONE A NON CONFONDERLO CON LA LOCAZIONE!

In linea generale il comodato è un contratto con il quale il “comodante”, che solitamente è il proprietario di un bene mobile o immobile, lo consegna al “comodatario”, che riceve il bene in consegna, perché possa utilizzarlo per un periodo di tempo o per un uso specifico con l’obbligo di restituire il bene ricevuto.

La legge precisa che il comodato è “essenzialmente gratuito”.


Se viene previsto un compenso per l’uso del bene, ad esempio un immobile, non si parla più di comodato ma di locazione, a meno che il compenso versato sia molto basso e serva per lo più a coprire le spese.
Quindi, è ammesso il versamento di una somma periodica (mensile), purché corrisponda ad un rimborso spese e non sia, invece, un vero e proprio corrispettivo per il godimento del bene (ad esempio, il tipico caso dell’affitto versato in contanti al proprietario che concede apparentemente in suo “gratuito” l’immobile ad uso abitativo).

Premessa doverosa: in questo articolo parleremo esclusivamente del comodante per indicare il proprietario del bene concesso in comodato.
La legge non esclude che il comodante sia, ad esempio, l’usufruttuario del bene o il possessore del bene e non il proprietario.

È necessario indicare una durata nel contratto di comodato?

Il contratto di comodato può prevedere una durata e allora chi detiene il bene dovrà restituirlo alla scadenza del termine indicato; può anche essere, tuttavia, che non sia previsto nessun termine.
In questo caso, il detentore del bene (“comodatario”) dovrà restituirlo arichieste del proprietario del bene.
Se la restituzione del bene non avvenisse spontaneamente, il proprietario dovrà intraprendere un’azione giudiziale.
Sarà possibile avviare un giudizio analogo a quello dello sfratto per finita locazione, con tempi processuali diversi e più brevi. L’azione giudiziale in questo caso viene tecnicamente definita “intimazione di licenza per finito comodato” ed è regolata dall’articolo 657 del codice di procedura civile.
Il diritto di richiedere la restituzione immediata del bene, indipendentemente dalla durata eventualmente indicata nel contratto, sussiste nel caso di morte di chi ha ricevuto il bene in comodato.

In questo caso, il proprietario ha diritto di chiedere agli eredi l’immediata restituzione, anche se il termine indicato nel contratto non èancora scaduto.

Il contratto di comodato può essere verbale?

Assolutamente sì, ma c’è una eccezione: quando il comodato ha per oggetto un bene immobile ad uso abitativo o commerciale, la legge prevede l’obbligo della forma scritta del contratto e la sua registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.

Come vanno divise le spese ordinarie per l’uso del benee le spese straordinarie?

Chi utilizza il bene ricevuto in comodato deve custodirlo e conservarlo con diligenza e non può concederlo in godimento a terzi senza il consenso del “comodante”, proprietario del bene.

La violazione di questi obblighi da diritto di ottenere la restituzione del bene oltre al risarcimento del danno.

Cosa succede se il bene ricevuto in comodato subisce danni?

Chi ha ricevuto in consegna il bene è responsabile dei danni che il bene ha subito come conseguenza di un suo comportamento negligente. Invece, nessuna responsabilità può essergli addebitata nel caso in cui il bene subisca quello che comunemente indichiamo come “deterioramento”, dovuto all’uso del bene.

Il proprietario resta responsabile per tutti i vizi del bene che lui/lei conosceva e che ha taciuto e che hanno arrecato un danno a chi ha ricevuto il bene in consegna.

Come si gestiscono e dividono le spese?

Chi usa il bene ricevuto in comodato è obbligato a sostenere le spese necessarie per utilizzare il bene; quindi, tutte le spese di manutenzione e gestione ordinaria restano a suo carico. Le spese straordinarie competono invece al proprietario del bene.

Che differenza c’è tra comodato e locazione?

Il comodato è essenzialmente gratuito; la locazione prevede il pagamento di un canone periodico (mensile, trimestrale, semestrale).
Quindi, se si stipula un comodato che prevede l’obbligo di pagare un corrispettivo (salvo che non sia un rimborso spese, come detto sopra), si avrà una locazione.
Se si stipula una locazione gratuita, si avrà un comodato.

Il rimborso delle spese ordinarie e di manutenzione del bene ricevuto in comodato, il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas, il pagamento delle spesecondominiali, non comportano l’esistenza di un contratto di locazione.
Se, tuttavia, la somma richiesta corrisponde al valore di mercato dell’immobile ove fosse affittato con regolare contratto di locazione, non si può parlare più di comodato; semmai, si avrebbe una locazione non ufficialmente dichiarata (“in nero”).

Si ricorda che questa pratica è illegale.

Per maggiori info sull’argomento scrivi a info@naigo.it o clicca qui!
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